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Flat Tax Psicologi

Flat Tax Psicologi: le novità per gli psicologi con Partita IVA, a partire dal 1° Gennaio 2019

Flat Tax per Psicologi: tutte le novità per il 2019

Ultimamente ne abbiamo sentito parlare spesso, ebbene la Flat Tax potrebbe arrivare – a partire dal 2019 – anche per tutti gli psicologi con Partita IVA.

Tali disposizioni, contenute nel Disegno di Legge di Bilancio 2019, si configurano come un’estensione del regime forfettario che, per il momento, riguarda soltanto i redditi al di sotto della quota dei 30.000 euro. Come sappiamo, il Disegno di Legge è ancora in fase di discussione e quindi potrebbe subire modifiche entro le prossime settimane.

La principale novità, o per lo meno quella più chiacchierata, riguarda il limite dei 30.000€ che verrebbe elevato a 65.000€. Ma vediamo nel dettaglio tutte le potenziali, prossime, modifiche.

Flat Tax Psicologi VS Regime forfettario Psicologi

La Flat Tax al 15%, sebbene introduca dei cambiamenti in ambito fiscale e contributivo, in parte esiste già ed è molto simile all’attuale regime forfettario scelto da molti psicologi con Partita IVA, che – per l’appunto – prevede il versamento di un’aliquota fissa – pari al 15% della percentuale di redditività dell’incasso annuale.

Il regime forfettario ha introdotto non poche agevolazioni per i professionisti sotto i 30.000€ di reddito annuo, qui ti avevo scritto come calcolare tasse e contributi della Partita IVA forfettaria.

Dal 2019, secondo quanto ad oggi previsto nell’attuale Legge di Bilancio 2019, si verificherebbe un ampliamento della quota massima di redditi da 30.000 a 65.000 euro, sempre con aliquota al 15%.

Dal 2020, poi, per i redditi da 65.000 a 100.000 euro, sarebbe prevista una Flat Tax con aliquota al 20%.

Flat Tax Psicologi: come funziona?

Come accade già oggi, l’aliquota al 15% consisterà in un accorpamento di IRPEF, IRAP, addizionali e IVA.

Inoltre, come nel regime forfettario, la percentuale non verrà applicata al reddito annuale nella sua totalità, bensì in relazione al coefficiente di redditività del 78% del tuo reddito annuo totale.

Proviamo con un esempio: se il tuo reddito annuale fosse di 30.000 euro verseresti un’imposta sostitutiva pari a:

30.000 * 78% * 15% = 3.510€

Flat Tax Psicologi e start-up: aliquota ridotta al 5%

Un vantaggio non indifferente, per gli psicologi che si apprestano ad aprire la Partita IVA, riguarda l’ulteriore riduzione dell’aliquota sostitutiva, dal 15 al 5%.

Potrai beneficiare di questa mini aliquota fissa e l’agevolazione verrà applicata soltanto per i primi cinque anni. In seguito, passerà al normale 15%.

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I requisiti d’accesso alla Flat Tax al 15%

Allo stato attuale, per poter accedere al regime forfettario, è necessario rispettare i seguenti requisiti:

  • non aver percepito, nello scorso anno, redditi di lavoro dipendente e/o assimilati maggiori di 30.000€;
  • essere residente in Italia o nei Paesi aderenti alla Comunità Europea;
  • non essere socio di società di persone o associazioni.

A questi si sommano i requisiti di mantenimento, ovvero:

  • ricavi non superiori ai 65.000 euro;
  • spese per lavoratori dipendenti e assimilati non superiori a € 5.000 lordi;
  • spese per beni strumentali non superiori a € 20.000.

Tuttavia, secondo gli ultimi aggiornamenti relativi alla Flat Tax al 15%, tali “requisiti di mantenimento” sono destinati a venire meno: sarà, dunque, ininfluente l’aver sostenuto spese per lavoratori dipendenti o per l’acquisto di beni strumentali.

Flat Tax al 15%. Conviene agli psicologi?

Il versamento di un’aliquota sostitutiva ed il calcolo delle spese in base a parametri fissi comportano un cambiamento che, per alcuni, può essere favorevole mentre per altri no.

Gli psicologi in regime forfettario continuerebbero ad avere di fatto la medesima situazione. Gli psicologi in regime ordinario potranno liberamente decidere se aderire o meno alla Flat Tax.

L’aspetto più controverso della Flat Tax al 15% riguarda l’impossibilità di detrarre i costi per IVA e IRPEF. Pertanto, per coloro che sostengono cifre elevate sia per il mantenimento della propria attività, sia per eventuali spese mediche, scolastiche, etc., il passaggio potrebbe non essere conveniente (in altre parole conviene poter scaricare le spese).

Al contrario, i professionisti psicologi che operano in regime di esenzione IVA, e quindi non hanno costi relativi da detrarre, possono trovare vantaggiose le novità introdotte dalla Flat Tax al 15%.

Un discorso simile vale per quelle attività che non richiedono l’acquisto di beni o materiali costosi e per coloro che non beneficiano di particolari detrazioni. Oltre alla riduzione delle tasse, comunque, i vantaggi riguardano anche la semplificazione degli adempimenti fiscali, che si limiteranno alla presentazione della dichiarazione dei redditi.

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nicola piccinini

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