La partita IVA forfettaria è un regime fiscale adatto a psicologi in avvio di attività!
La Partita IVA forfettaria è applicabile fino ad un fatturato annuo massimo di 65.000€ ed ha una tassazione favorevole oltreché bassi costi di avvio e gestione, contrariamente al regime ordinario che prevede non solo costi di gestione più alti ma anche tasse e contributi più onerosi, mettendo a rischio i primi anni della tua attività.
Mettiamola così: la Partita IVA forfettaria non è una scelta obbligata, ma è certamente consigliabile in caso di redditi annui under 65.000€ 😉
Vediamo attraverso un esempio pratico, per entrare nel dettaglio dei numeri e capire come calcolare tasse e contributi della Partita IVA forfettaria
Prendiamo l’esempio della collega psicologa Maria che, nel suo secondo anno di attività, ha fatturato 18.000€ in regime forfettario.
Maria, durante l’anno, ha sostenuto dei costi legati alla professione (lo studio, il cellulare, la pubblicità, la costruzione di un sito web, ecc…) tuttavia il regime forfettario non permette di dedurre i costi della sua attività. Nel regime ordinario è possibile dedurre i costi di attività (in diversa %) attraverso la somma di tutte le fatture di acquisto di beni e servizi, ma non con il regime forfettario.
Nella Partita IVA forfettaria lo Stato Italiano ha scelto di applicare un costo al fatturato lordo, definito coefficiente di redditività, in base al quale le tue imposte verranno calcolate sul 78% del tuo guadagno totale… quale che sia stato l’ammontare dei costi annui da te realmente sostenuti 😉
Tornando all’esempio: Maria ha guadagnato 18.000€, il 78% corrisponde a 14.040€. Le imposte le verranno quindi calcolate sui 14.040€.
Partita IVA forfettaria: qual è il carico fiscale?
Il carico fiscale per un regime forfettario è del 5% per i primi 5 anni di attività e del 15% per gli anni successivi.
Maria avrà quindi una tassazione del 5% sui 14.040€? NO! Manca ancora un pezzetto…
Partita IVA forfettaria e contributi ENPAP
Il TUIR (Testo Unico Imposte sul Reddito), DPR 917/1986 articolo 10, comma 1, lettera e), stabilisce che i contributi previdenziali sono deducibili dal reddito, anche con regime forfettario.
Maria quindi dovrà sottrarre i contributi versati in ENPAP al suo fatturato annuo, e solo dopo procedere ad applicare la tassazione al 5%.
I contributi da versare annualmente all’ENPAP sono tre:
- contributo soggettivo che corrisponde al 10% del tuo reddito annuo netto, con un minimo di 780€ (per Maria sarà 14.040/100*10=1.404€)
- contributo integrativo che corrisponde al 2% del tuo corrispettivo lordo con un minimo di 60,00 euro (per Maria sarà 18.000/100*2=360€)
- contributo di maternità che corrisponde a una quota fissa per finanziare l’indennità di maternità delle colleghe che diventano madri, circa 125€
A grandi linee, Maria verserà quindi un totale di circa 1.889€
Partita IVA forfettaria: calcoliamo la tassazione
Nel caso di Maria avremo:
- 18.000€ di fatturato lordo
- togliamo il coefficiente di redditività al 78% ed abbiamo 14.040€
- dai 14.040€ togliamo i 1.889€ di contributo ENPAP e rimangono 12.151€ su cui finalmente applicare la tassazione del 5%
- la tassazione finale da sostenere sarà 12.151/100*5= 607,55€
Tieni poi conto che esistono alcune agevolazioni per la partita IVA forfettaria in start-up. Dagli un’occhiata 🙂
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